NUOVA RUSSIA (LA)
di SINGER ISRAEL JOSHUA; ZEVI E. (CUR.)
€ 19,00
Stato Editoriale
In commercio
Reperibilit�
Presente in libreria
Disponibile presso il Fornitore
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
fasto | 1 |
FastBOOK Padova | 3 |
FastBOOK Milano | 5 |
FastBOOK Firenze | 7 |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 21 |
FastBOOK Bologna | 4 |
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
fasto | 1 |
FastBOOK Padova | 3 |
FastBOOK Milano | 5 |
FastBOOK Firenze | 7 |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 21 |
FastBOOK Bologna | 4 |
- Titolo: NUOVA RUSSIA (LA)
- Autore: SINGER ISRAEL JOSHUA; ZEVI E. (CUR.)
- Editore: ADELPHI
- Settore: CLASSICI-DEL-'900
- Collana: BIBLIOTECA ADELPHI n� 755
- Anno: 2024
- EAN: 9788845938542
- Pagine: 276
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
Classificazione CEE
È l'autunno del 1926 quando Israel Joshua Singer, su invito del direttore del «Forverts» - quotidiano yiddish di New York -, si reca in Unione Sovietica per un reportage che lo impegnerà diversi mesi. «Queste immagini e impressioni sono state scritte di getto, sul momento, come accade nei viaggi» dirà, non senza understatement, a commento del suo lavoro, che invece costituisce una testimonianza eccezionale, per molti versi unica. Perché Singer, che aveva osservato a fondo il paese dei soviet già nel pieno della tempesta rivoluzionaria, non solo ci mostra ora uno scenario drasticamente mutato, ma coglie in nuce, con occhio penetrante, quelli che saranno i tratti peculiari del regime staliniano: la burocrazia imperante, la pervasività dell'apparato poliziesco, gli ideali comunisti sempre più di facciata, i rigurgiti antisemiti. Percorrendo le campagne bielorusse e ucraine punteggiate di fattorie collettive e colonie ebraiche, visitando le principali città del paese - Mosca, «grande, straordinaria e bellissima»; Kiev, che «non riesce ad accettare il nuovo ruolo di città di provincia»; Odessa, «cortigiana esuberante» divenuta «profondamente osservante e devotamente socialista» -, immergendoci in una prodigiosa polifonia di testimonianze, Singer ci restituisce un quadro vivido e composito, pieno di chiaroscuri, della nascente società sovietica. E porta così alla luce le feroci contraddizioni che proliferano sotto lo sguardo vigile e ubiquo delle nuove icone laiche del «santo Vladimir».